La realtà virtuale applicata alla riabilitazione dei pazienti

La realtà virtuale applicata alla riabilitazione dei pazienti

La rapida ascesa economica della realtà virtuale (RV), che ha inizialmente avuto un enorme impatto sui settori del gaming e dell’intrattenimento, sta facendo sentire il suo impatto anche sulla medicina. Uno studio del 2019 di Fortune Business Insights ha rivelato che il mercato della realtà virtuale in ambito sanitario passerà dagli 1,56 miliardi di dollari nel 2018 a più di 30 miliardi di dollari nel 2026. Fra le tante innovazioni apportate nella medicina, la realtà virtuale (VR) ha dimostrato di essere un’importante risorsa nella riabilitazione fisica e psicologica.

Nella riabilitazione fisica, la realtà virtuale  viene utilizzata per creare ambienti controllati e sicuri in cui i pazienti possono praticare movimenti e attività specifiche in modo ripetitivo e personalizzato. Ciò permette ai pazienti di recuperare alcune funzionalità fisiche più rapidamente (vedi qui i risultati ottenuti in diverse strutture) e in modo più efficace rispetto ai metodi di riabilitazione tradizionali.

Ad esempio, i pazienti che hanno subito un ictus possono utilizzare la realtà virtuale per esercitarsi nella deambulazione o nella manipolazione degli oggetti, mentre i pazienti con lesioni del midollo spinale possono utilizzare la realtà virtuale per imparare a camminare di nuovo.

Nella riabilitazione psicologica, la realtà virtuale  viene utilizzata per esporre i pazienti a situazioni e stimoli che provocano ansia, paura o stress in un ambiente controllato e sicuro. Questo approccio consente ai pazienti di affrontare gradualmente le situazioni che li preoccupano, migliorando la capacità di affrontare le situazioni stressanti da affrontare in un secondo tempo nella vita reale.

Ad esempio la realtà virtuale è stata utilizzata nella terapia dell’ansia per esporre i pazienti a situazioni sociali o a situazioni che li fanno sentire ansiosi, mentre nella terapia del disturbo da stress post-traumatico (PTSD) viene utilizzata per riprodurre l’evento traumatico in modo controllato per favorirne l’elaborazione.

La realtà virtuale viene utilizzata anche nella cura di disturbi psichici, come la depressione, l’ansia e la schizofrenia e può essere impiegata per creare ambienti sintetici in cui i pazienti possono interagire con diversi stimoli visivi e uditivi. Ciò può aiutare chi è in cura a concentrarsi su pensieri e sentimenti, migliorare le abilità di regolazione emotiva e ridurre i sintomi psicologici.

In generale, la realtà virtuale rappresenta una risorsa importante nella riabilitazione fisica e psicologica, come si vede in questo video, in quanto offre una soluzione sicura, personalizzata e ripetibile per la riabilitazione. Inoltre la sua capacità di creare ambienti controllati e simulare situazioni reali può essere utilizzata per curare una vasta gamma di disturbi psichici.

Rapporto tra riabilitazione e interattività con elementi virtuali

Esistono diversi tipi di realtà virtuale: immersiva, semplificata e mobile.

La differenza consiste nella possibilità di interagire elementi posti all’ interno del mondo virtuale. Per un’ analisi approfondita sulle differenze tra realtà virtuale e visite immersive leggi l’articolo a questo link https://www.giuseppegalliano.it/risorse-e-guide/realta-virtuale/, in cui vengono illustrati i diversi tipi di realtà virtuale, con riferimento proprio al grado di interattività.

L’interattività con elementi virtuali rappresenta un’importante risorsa nella riabilitazione, sia fisica che psicologica.
In particolare, l’interattività con elementi virtuali  può essere utilizzata per personalizzare l’esperienza di riabilitazione del paziente, fornendo un ambiente di apprendimento controllato, adattabile e coinvolgente.

Nella riabilitazione fisica, l’interattività con elementi 3D può essere utilizzata per simulare attività quotidiane e sportive, consentendo ai pazienti di imparare e acquisire nuove abilità motorie in un ambiente sicuro e controllato. Per esempio la realtà virtuale può essere utilizzata per simulare la guida di un’automobile o il gioco del golf, permettendo ai pazienti di esercitarsi e migliorare le loro abilità motorie.

Nella riabilitazione psicologica, l’interattività con elementi virtuali può essere utilizzata per creare scenari sociali, emotivi e cognitivi realistici, consentendo ai pazienti di acquisire nuove abilità e risolvere i loro problemi in un ambiente controllato. Quindi la realtà virtuale può essere utilizzata per creare situazioni sociali o di lavoro, consentendo ai pazienti di esercitarsi nell’affrontare i conflitti interpersonali, migliorando la loro capacità di comunicare e di gestire le loro emozioni.

L’interattività con elementi virtuali offre anche un importante vantaggio in termini di motivazione e coinvolgimento del paziente. L’esperienza interattiva con la VR può essere molto coinvolgente, aiutando a mantenere la motivazione del paziente durante il processo di riabilitazione. Inoltre la personalizzazione dell’esperienza virtuale può aiutare a migliorare l’efficacia della riabilitazione, poiché il paziente può essere esposto a stimoli specifici e rilevanti per la sua condizione.

In sintesi, l’interattività con elementi virtuali rappresenta una risorsa preziosa nella riabilitazione, in quanto consente di creare un ambiente controllato, sicuro e coinvolgente per il paziente, favorendo così il recupero delle funzioni fisiche o psicologiche.

Riabilitazione e esplorazione immersiva di ambienti virtuali senza interattività

L’esplorazione immersiva di ambienti virtuali senza interattività può rappresentare un’utile risorsa nella riabilitazione fisica e psicologica, ma la sua efficacia dipende dalla specifica condizione del paziente e dagli obiettivi della riabilitazione.

Nella riabilitazione fisica, l’esplorazione immersiva di ambienti tridimensionali senza interattività può essere utilizzata per esporre i pazienti a stimoli visivi e uditivi che riproducono un ambiente naturale o un ambiente urbano, in modo da favorire la deambulazione e la mobilità. Questo vuol dire che la realtà virtuale può essere utilizzata per creare un ambiente di foresta o di città, consentendo ai pazienti di familiarizzare con questi ambienti, migliorando la loro capacità di orientamento e il senso di equilibrio.

Nella riabilitazione psicologica, l’esplorazione immersiva di ambienti virtuali senza interattività può essere utilizzata per ridurre i sintomi di disturbi d’ansia o di PTSD. In questo caso la realtà virtuale può essere utilizzata per creare ambienti da esplorare, in cui familiarizzare per ridurre il senso di paura e di ansia.

L’esplorazione immersiva di ambienti virtuali senza interattività potrebbe non essere efficace in tutte le situazioni di riabilitazione. In particolare, in molte situazioni di riabilitazione fisica e psicologica, l’interazione con l’ambiente circostante è essenziale per raggiungere gli obiettivi prefissati. L’interattività consente ai pazienti di acquisire nuove abilità e di affrontare le situazioni difficili in modo più efficace e personalizzato.

In sintesi, l’esplorazione immersiva di ambienti virtuali senza interattività può rappresentare una risorsa utile nella riabilitazione fisica e psicologica, ma la sua efficacia dipende dalla specifica condizione del paziente e dagli obiettivi della riabilitazione. L’interattività con l’ambiente virtuale è spesso essenziale per raggiungere gli obiettivi di riabilitazione, soprattutto per quella psicologica.

 

Questo sito utilizza cookie tecnici per migliorare la tua navigazione. Clicca su Maggiori informazioni se vuoi saperne di più e su Accetto per dare il tuo consenso. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi