Il personal branding e l’arte di vendere se stessi

Il personal branding e l’arte di vendere se stessi

Il concetto di mercato del lavoro, può riportare alla mente l’idea di un bazar orientale dove transitano e si intersecano svariati tipi di merci, alcune tangibili come i beni materiali, altri più impalpabili come servizi e idee. A prescindere dall’oggetto di scambio, l’arte della transazione si articola in due rami maestri: il saper comprare ed il saper vendere.

Un mercante può possedere la migliore delle mercanzie, sotto forma di master prestigiosi e talenti di ogni sorta, dispiegati nel proprio curriculum, ma se non sa come persuadere e valorizzare i propri prodotti i suoi conti resteranno sempre in passivo. Ecco perché la prima operazione di marketing si fa su se stessi.

Il personal branding

Chiunque si proponga sul mercato del lavoro dovrebbe concepire se stesso come un brand, che va sviluppato ed alimentato attraverso una strategia di marketing mirata. In questo contesto, egli è assieme il prodotto ed il promotore, il brand ed il marketing manager.

Prendiamo ispirazione da chi il marketing lo conosce, e lo applica con successo, si tratti di aziende o singoli individui che si promuovono quotidianamente attraverso i canali dei social media ed altrove, e cerchiamo di cogliere le regole essenziali del loro branding, per poi farle nostre.

Identità

Il primo, essenziale passo, è quello di crearsi un’identità definita e coerente. Chi siamo? Che cosa proponiamo e a chi ci rivolgiamo? Quali sono i nostri valori ed obiettivi? Lo scopo è quello di creare una solida armonia fra queste risposte, e far sì che tale armonia determini le scelte di campo che compiamo. I diversi aspetti della nostra immagine devono essere organici fra loro, e con le nostre proposte. In caso contrario, è necessario aggiustare il tiro e serrare i ranghi della coerenza, altrimenti saremo solo uno dei tanti nomi che attraversano la rete per poi disperdersi nella nebbia.

Credibilità

Una volta che abbiamo costruito un’identità coerente dobbiamo nutrirla con azioni che la confermino, costruendo una nostra credibilità. La credibilità è un edificio che si costruisce mattone per mattone, sommando i singoli gesti comunicativi che ‘lanciamo’ nel mondo. Mentre siamo intenti nella nostra costruzione, prendiamo l’abitudine di fare un passo indietro per osservare le cose da una prospettiva più ampia e chiediamoci: l’edificio che stiamo costruendo riflette degnamente la nostra immagine? La conferma oppure la smonta? Questo passo è cruciale, perché avere una bassa credibilità è molto penalizzante, ed una volta persa la fiducia del mercato è difficile recuperare.

Unicità

Il terzo e conclusivo passo è quello di saper differenziare la nostra offerta da quella di tutti gli altri competitor, individuando un tratto di unicità insostituibile che ci contraddistingue. Offrire noi stessi significa offrire un servizio a qualcuno, risolvere un suo problema, che si tratti di guarire un profondo trauma d’infanzia o aggiustare la perdita di un tubo. Perché questa persona dovrebbe rivolgersi a noi? Qual è il plusvalore che offriamo, e che rende il nostro servizio migliore ed insostituibile? Qual è il bisogno che solo noi sappiamo soddisfare? Scoprire la risposta a queste domande servirà a portare la nostra carriera ad un livello superiore, e raggiugere il successo.

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