Lavorare in seminterrati ed in locali interrati: cosa dice la normativa?

Lavorare in seminterrati ed in locali interrati: cosa dice la normativa?

Lavorare in locali interrati e seminterrati richiede una particolare attenzione alla sicurezza. La normativa, precisamente il Comma 1 dell’Art. 65 del D.Lgs 81/08, vieta in generale lo svolgimento di attività in questi tipi di locali, salvo alcune condizioni per ottenere deroghe.

La definizione

La definizione di locale interrato e seminterrato si trova nell’Intesa del 20 ottobre 2016 tra Governo, Regioni e Comuni riguardante l’adozione del regolamento edilizio. Il piano interrato si riferisce al piano di un edificio con il soffitto ad una quota inferiore rispetto al terreno adiacente.

Il piano seminterrato si riferisce al piano di un edificio con il pavimento ad una quota inferiore, anche solo parzialmente, rispetto al terreno adiacente e il soffitto ad una quota superiore rispetto al terreno adiacente. Tuttavia è importante verificare le normative locali specifiche per ciascun caso.

Ottenere una deroga: quando è possibile?

È possibile ottenere una deroga per lo svolgimento di attività in locali interrati e seminterrati, in conformità con i Commi 2 e 3 dell’Art. 65 del D.Lgs 81/08, se si rispettano due condizioni generali:

Quando ci sono particolari esigenze tecniche relative all’attività, garantendo adeguata aerazione, illuminazione e microclima. In questi casi, non è necessario richiedere un’autorizzazione in deroga.

Quando non ci sono particolari esigenze tecniche relative all’attività e non ci sono emissioni di agenti nocivi, ma si garantisce l’aerazione, l’illuminazione e il microclima adeguati. In questo caso, è necessario richiedere e ottenere l’autorizzazione dall’organo di vigilanza territoriale.

I rischi nei locali interrati e seminterrati

I locali interrati e seminterrati possono comportare rischi per i lavoratori. Si tratta dei più comuni e pericolosi rischi che solitamente trovano spazio nel DVR (Documento di valutazione rischi).

Misurazione del rischio radon

Il gas radon è un gas radioattivo incolore, inodore e insapore che si forma naturalmente dalla degradazione del radio presente nel suolo e nelle rocce. È un sottoprodotto della decomposizione naturale dell’uranio presente nel terreno. Il radon può infiltrarsi negli edifici attraverso crepe nel terreno, fessure nelle fondamenta, tubazioni e sistemi di drenaggio. Poiché è più denso dell’aria, tende ad accumularsi in ambienti chiusi come cantine, seminterrati e piani terra.

Il radon è considerato un cancerogeno per l’uomo ed è il secondo fattore di rischio principale per il cancro ai polmoni dopo il fumo di tabacco. L’esposizione prolungata al radon può danneggiare i tessuti polmonari e aumentare il rischio di sviluppare il cancro ai polmoni, soprattutto per i fumatori. I sintomi di esposizione al radon non sono immediatamente evidenti, ma l’esposizione a lungo termine può causare danni significativi alla salute.

Come ci spiega l’azienda esperta in misurazione gas radon (qui i dettagli del servizio) SINE Sicurezza, è importante effettuare misurazioni del radon negli edifici per valutare la sua presenza e adottare le misure necessarie per ridurre i livelli, se necessario. Ciò può includere la sigillatura di crepe e fessure, l’installazione di sistemi di ventilazione adeguati e altre soluzioni di mitigazione. Ridurre l’esposizione al radon può contribuire a proteggere la salute delle persone e a prevenire il rischio di cancro ai polmoni.

Agenti nocivi nell’aria

È importante valutare la presenza di eventuali agenti nocivi nell’aria (pubblichiamo qui la lista dell’INAIL) dei locali interrati e seminterrati. Questi possono derivare da sostanze chimiche utilizzate nelle attività svolte o dalla presenza di materiali pericolosi come l’amianto. È necessario adottare misure adeguate per controllare e mitigare l’esposizione a tali agenti nocivi, come l’uso di sistemi di ventilazione adeguati e la corretta gestione dei materiali pericolosi.

Microclima non adeguato

Il microclima in ambito lavorativo si riferisce alle condizioni ambientali specifiche presenti all’interno di un luogo di lavoro, che possono influenzare il comfort termico e la salute dei lavoratori. Il microclima comprende vari fattori, tra cui la temperatura, l’umidità, la velocità dell’aria e la qualità dell’aria.

La temperatura è uno dei componenti chiave del microclima nel luogo di lavoro. Un ambiente troppo caldo o troppo freddo può influire sul benessere dei lavoratori e sulla loro capacità di svolgere le attività in modo sicuro ed efficiente. È importante mantenere una temperatura adeguata per il tipo di lavoro svolto e per le condizioni ambientali.

L’umidità è un altro aspetto importante del microclima. Un’elevata umidità può causare disagio e favorire la formazione di muffe e funghi, mentre un’umidità troppo bassa può provocare secchezza delle mucose e irritazione delle vie respiratorie. Mantenere un livello di umidità appropriato può contribuire al comfort e alla salute dei lavoratori.

I locali interrati e seminterrati possono avere condizioni di temperatura e umidità non ottimali, che possono influire sul comfort e sulla salute dei lavoratori. È importante garantire un adeguato controllo del microclima attraverso sistemi di riscaldamento, raffreddamento e deumidificazione, se necessario.

Alti livelli di umidità

La presenza di umidità elevata può favorire la formazione di muffe e funghi, che possono essere dannosi per la salute dei lavoratori e possono compromettere la qualità dell’aria interna. È importante adottare misure di controllo dell’umidità, come la correzione di infiltrazioni d’acqua e l’installazione di sistemi di deumidificazione, per mantenere un ambiente di lavoro sano e sicuro.

Illuminazione inadeguata

I locali interrati e seminterrati possono avere una scarsa illuminazione naturale a causa della loro posizione. Una scarsa illuminazione può influire sulla visibilità e aumentare il rischio di incidenti. È quindi fondamentale garantire un’illuminazione adeguata attraverso l’uso di sistemi di illuminazione artificiale, come lampade e faretti, che garantiscano una visibilità ottimale per i lavoratori.

Lavorare in locali interrati e seminterrati richiede una valutazione accurata dei rischi specifici e l’adozione di misure preventive adeguate per garantire la sicurezza sul lavoro dei lavoratori. Ciò implica la gestione del radon, il controllo degli agenti nocivi, il mantenimento di un microclima adeguato, la gestione dell’umidità e un’illuminazione sufficiente.

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