Si tratta di un lavoro che coinvolge, appassiona, diverte, ma richiede anche un notevole impegno, fin dalla formazione.
La professione del sommelier, un esperto di vini presso le attività ricettive e di ristorazione, è una professione che parte da dei corsi mirati, e continua tutta la vita, praticamente, con una costante attenzione al mondo vitivinicolo, le produzioni annuali, le novità del settore e le possibilità di intraprendere nuove strade per la promozione e la conoscenza dell’universo vinario.
Diventare un sommelier è un’aspirazione e un impegno, quindi, che in molti decidono di mettere in pratica, partendo dalla corretta preparazione sul campo.
I corsi di formazione per sommelier
Si parte sicuramente dai corsi base, tramite un corso per sommelier tenuto da scuole qualificate, come ad esempio l’Accademia Degustibuss, specializzata in corsi per degustazione di vino, per sommelier e barman, con docenti in grado di indirizzare gli aspiranti coppieri verso una professionalità completa.
La formazione sommelier deve iniziare da un programma di conoscenza base del vino, con delle formule che di regola sono strutturate su diversi livelli, da seguire in modo progressivo nel tempo.
Il primo livello, è quello in cui si acquisiscono le competenze di base sul mondo vinario e si impara l’arte della degustazione vini. Una formazione teoria e pratica, che unisce lo studio della vinificazione con gli assaggi, per comprendere fino in fondo le produzioni e le tecniche di vinificazione che ne sono alla base. Si studiano le uve, gli stili di lavoro in vigna e in cantina, e nel secondo livello, si passa ad una maggiore capacità di degustare il vino, e soprattutto di porlo all’attenzione del cliente.
Perché questo è il punto. Un sommelier dovrà non solo essere in grado di valutare un bicchiere, che sia spumante, bollicine, DOC o DOCG – ma anche di consigliarlo e di selezionarlo nella carta dei vini, in abbinamento con le pietanze – oggetto di studio del III livello.
Il lavoro nella sommelerie, dopo la formazione, sarà quello di fare un’adeguata “gavetta” nel servizio vini, nello studio delle tendenze di abbinamento e dei grandi classici, nei ristoranti e negli alberghi, nelle enoteche e wine bar, come nei locali dove le degustazioni sono all’ordine del giorno.
La formazione tramite corsi da sommelier consente di ottenere un diploma in grado di farti lavorare subito – una certificazione che deve essere, però, rilasciata da una scuola, associazione o ente di alto livello formativo, per garantire un percorso di studi valido ai fini professionali.
La pratica dopo la formazione si può effettuare presso aziende vinicole, cantine di consorzi, enoteche, ristoranti, alberghi, società di marketing del settore vinario… realtà che forniscono l’occasione di migliorare la pratica, dopo lo studio teorico, lavorando come wine specialist sia in Italia che all’estero.
Un sommelier potrà iniziare a specializzarsi anche in un settore, informandosi sulle tendenze del mercato nella ristorazione, negli abbinamenti tra cibo e vino, nelle proposte di turismo eno-gastronomico e chi più ne ha più ne… inventi!
Perché anche questa è una possibilità, ovvero trovare nuove modalità di lavorare nel mondo vitivinicolo, non solo come coppieri ma anche come imprenditori, in alcuni casi.
Dopo la formazione con un corso per diventare sommelier, pratica e lavoro sul campo sono fondamentali, e per diventare ambasciatori del vino e assaggiatori esperti, è necessario apprendere fin dall’inizio tutta la cultura riguardo al vino, viti e vitigni, gusti, retrogusti, bouquet, le sfumature nei sentori racchiusi in un bicchiere.
Il sommelier rappresenta il trait-d’union tra cantina e cliente, tra chi il vino lo fa e chi lo gusta: un ruolo delicato, che ad oggi coinvolge anche il marketing e l’export management; molti sommelier sono dei veri blogger professionisti, divulgatori e personaggi rinomati che rappresentano il vino nel mondo… si parte da un corso, e si apre un lungo percorso!