La doppia imposizione è un termine spesso sentito ma non sempre compreso. Si riferisce alla tassazione dello stesso reddito economico sia da parte dell’organo di governo del Paese di origine sia da parte del Paese di residenza del contribuente. La doppia imposizione può essere un problema serio per le persone fisiche, le imprese e le società internazionali, in quanto può causare un notevole onere finanziario.
In questo articolo esploreremo il concetto di doppia imposizione, il suo funzionamento e i modi per evitarla.
Che cos’è la doppia imposizione?
La questione della doppia imposizione è uno dei problemi principali per le persone che lavorano a livello internazionale e per le imprese internazionali. La doppia imposizione si verifica quando le leggi fiscali di 2 Paesi diversi, trattano lo stesso reddito imponibile in capo allo stesso soggetto fiscale.
Come funziona la doppia imposizione
La doppia imposizione si verifica quando il reddito viene tassato in due giurisdizioni diverse. Un esempio comune è quello in cui una persona risiede nel proprio Stato, ma si reca in un altro estero per un incarico di lavoro. In questi casi il reddito potrebbe venire tassato sia nel Paese di residenza che in quello in cui svolge le sue mansioni di lavoro. La doppia imposizione è spesso il risultato di leggi fiscali diverse tra i vari Paesi.
Ad esempio, il regime fiscale di un paese può non tassare il reddito derivante dagli interessi sui depositi bancari, mentre un altro paese può non tassare i depositi ma imporre aliquote sui dividendi societari. Di conseguenza, le persone fisiche, le imprese e le società possono essere tassate due volte sullo stesso reddito.
In caso di doppia imposizione i contribuenti possono richiedere un credito d’imposta a fronte delle imposte pagate al governo estero, per compensare quelle pagate al governo nazionale. Se il governo straniero concede un credito sulle imposte pagate dai suoi residenti sui redditi prodotti nel Paese d’origine, non si verifica una doppia imposizione.
Doppia imposizione fiscale e persone fisiche
Le persone fisiche possono subire una doppia imposizione anche quando percepiscono un reddito nel proprio Paese, ma soggiornano in un altro Paese a lungo termine o temporaneamente. In alcuni casi, il Paese di residenza dell’individuo può non tassare il reddito, oppure il reddito può essere esentato dalla tassazione nel Paese di origine.
La doppia imposizione è spesso un problema per le persone che lavorano temporaneamente in un altro Paese e che portano con sé il reddito guadagnato nel proprio Paese di residenza. Un altro esempio di doppia imposizione per le persone fisiche è il caso in cui un espatriato con un reddito elevato deve pagare tasse più alte sul reddito guadagnato all’estero rispetto al reddito guadagnato in patria.
Doppia imposizione fiscale e imprese
La doppia imposizione può essere un problema per le imprese che operano in due o più Paesi. Nel caso di un’impresa che sa già di dover operare in altri Stati UE, si può aprire la Partita IVA Comunitaria, che non è diversa da quella classica che possiedono le aziende per operare su territorio nazionale. La differenza rispetto a queste è che da parte dell’Agenzia delle Entrate si dovrà ottenere l’autorizzazione per poter intrattenere rapporti di lavoro con aziende che hanno la sede all’estero.
Le imprese che hanno una stabile organizzazione in un Paese diverso da quello in cui ha sede principale, possono essere sottoposte a tasse sullo stesso reddito o sul reddito prodotto in entrambi i Paesi. Anche in questi casi, l’impresa può richiedere un credito per le imposte pagate in un Paese a fronte delle imposte dovute nell’altro. La doppia imposizione può verificarsi anche quando un’impresa produce reddito in un Paese ma ha una stabile organizzazione in un altro. In questo caso, l’impresa potrebbe essere tassata sul reddito prodotto sia nello Stato dove ha sede principale, sia in quello in cui ha prodotto il reddito. Maggiori informazioni su come si pagano le tasse sui dividendi societari in Italia ed evitare la doppia imposizione fiscale in UE si trovano su questa pagina https://damianianddamiani.com/it/guida-alla-doppia-imposizione-e-tassazione-dei-dividendi-societari/.
Modi per evitare la doppia imposizione. Le convenzioni tra Stati sulla doppia imposizione
Per regolare ed evitare di tassare 2 volte il reddito sia di persone fisiche che di società e imprese che operano a livello internazionale, molti Stati hanno stipulato convenzioni e trattati fiscali sulla doppia imposizione, per armonizzare le reciproche leggi fiscali. I trattati fiscali sono accordi firmati tra governi che specificano come i due governi tratteranno il reddito guadagnato nell’altro paese e come condivideranno le informazioni sui contribuenti.
La doppia imposizione tra i paesi UE
La tassazione va distinta tra quella applicata ai redditi di capitale e redditi di impresa. Quindi I dividendi possono essere tassati 2 volte nel caso di società internazionali. Nell’ambito dei paesi dell’UE la doppia imposizione fiscale a carico della stessa società che opera nei paesi UE è stata regolata dalla Direttiva “madre/figlia” applicata sui dividendi societari in uscita. In generale le convenzioni fiscali permettono di evitare la doppia imposizione perché:
- definiscono quali leggi fiscali e di quale paese si applicheranno ai redditi prodotti;
- forniscono crediti per le imposte pagate a un governo a fronte delle imposte dovute in un secondo paese;
- limitano la percentuale di reddito che sarà tassata in entrambi i paesi;
- limitano le tasse che possono essere imposte sui redditi prodotti in un paese da un residente dell’altro paese;
- limitano il numero di anni in cui una persona o un’impresa dovrà dichiarare i redditi prodotti nell’altro paese.
I trattati fiscali
I trattati fiscali tra Paesi possono essere multilaterali, come nel caso dei Paesi UE e della SEE White List (vedi qui) quando sono coinvolti molti Paesi o bilaterali (quando sono coinvolti solo due Paesi come nel caso della convenzione sulla doppia imposizione tra Italia Portogallo, Italia USA, Italia Svizzera ecc). I trattati fiscali, quindi, permettono ai contribuenti di ottenere uno sgravio fiscale o un rimborso sulle tasse pagate 2 volte sullo stesso reddito prodotto da beni mobili o immobili.
I crediti d’imposta
I crediti d’imposta vengono utilizzati per ridurre l’importo delle imposte dovute. I crediti d’imposta sono diversi dalle detrazioni perché riducono direttamente l’importo delle imposte dovute. Quando l’importo dell’imposta dovuta è ridotto a zero, non è richiesto alcun pagamento. La doppia imposizione può essere evitata quando i contribuenti possono richiedere un credito d’imposta a fronte delle imposte pagate al governo estero per compensare quelle pagate al governo nazionale.
Le strategie di pianificazione fiscale
Nonostante le convenzioni tra Stati, le differenze tra sistemi fiscali possono sempre determinare il rischio di vedere applicate 2 volte le imposte sullo stesso reddito da parte di Stati diversi. Per le società internazionali le strategie per evitare la doppia imposizione possono essere:
- Scegliere un Paese di residenza societaria a bassa imposizione fiscale;
- Scegliere di operare con la sede secondaria in un Paese che ha un trattato fiscale con il Paese di origine;
- Scegliere di lavorare in un Paese che non tassa alcuni tipi di reddito;
- Scegliere di produrre reddito in un Paese che non ha imposte sugli interessi maturati sui depositi bancari;
- Scegliere di fare una sede secondaria in un Paese che ha basse imposte sui dividendi.
Le implicazioni della doppia imposizione per il futuro
Le uniche imprese che sono riuscite ad eludere il fenomeno della doppia imposizione fiscale sono le multinazionali digitali per via del fatto che pur operando a livello globale, il reddito prodotto in ogni singolo Stato non può essere considerato se non in funzione della localizzazione della sede fisica dove sono installati i server. Un fatto che sta mettendo in crisi il sistema fiscale di ogni singolo Stato perché produce una enorme sperequazione nel pagamento delle tasse dovute sul reddito, tra le imprese fisiche e quelle digitali.