5 buone ragioni per frequentare un master

5 buone ragioni per frequentare un master

Una volta concluso il percorso di laurea si aprono davanti diverse scelte. Ci si può buttare nel mondo del lavoro, inviando curriculum, tentando colloqui, provando a fare periodi di tirocinio e stage. Oppure mettendosi alla ricerca di un master che offra una ulteriore specializzazione accompagnata da uno stage aziendale che funga da inserimento lavorativo.

Perché una volta conclusi gli esami e discussa la tesi di laurea si entra sempre in quel limbo che fa un po’ sorgere qualche dubbio. È una sensazione normale, di chi è nuovo nel mondo del lavoro. D’altronde si sta per la prima volta abbandonando una fase della propria vita per entrare in una totalmente nuova, uno spaesamento è normale e farsi mille domande è altrettanto nella norma.

I tempi sono decisamente cambiati e per entrare nel mondo del lavoro è necessaria una laurea, richiesta da tutte le aziende, come ribadisce Marco Ceresa, Group ceo di Randstad, che ricorda come in Italia, avere oggi una laurea permetta di patire meno il problema della disoccupazione, anche se spesso non basta per iniziare a lavorare.

Quando diamo un’occhiata alle offerte di lavoro, infatti, notiamo subito che tutti richiedono di base almeno due requisiti: oltre al titolo della laurea ormai è sempre più frequente leggere che “si richiede esperienza nel settore” e una specializzazione. E qui arriva la domanda delle domande: ma come posso fare esperienza nel settore se tutte le aziende la chiedono e nessuno la offre?

Ecco allora che l’idea di frequentare un master di specializzazione non è malvagia ed è l’opportunità giusta per studiare in maniera più approfondita una materia, specializzarsi, unire teoria alla pratica e inserirsi nel mondo del lavoro attraverso un tirocinio formante all’interno di un’azienda. Ed è per questo che oggi l’offerta di master, sia universitari che proposti da aziende e associazioni private, è estremamente vasta prendendo tantissimi campi del sapere.

Ci sono master in comunicazione, in economia, in ingegneria gestionale o anche biomedica. Ad esempio la formazione offerta da un master in coordinamento genitoriale (scopri di cosa si tratta) consente di professionalizzarsi nell’accompagnare famiglie e genitori nella gestione dei conflitti e dei rapporti familiari, oppure quella di un master in Nutrizione Clinica permette a medici, biologi e dietisti di comprendere più a fondo i meccanismi della nutrizione e migliorare la propria professione in tale ambito. Insomma c’è di tutto e di tutte le materie.

Ma perché specializzarsi? Perché è necessario frequentare un master? Andiamo a scoprire perché ormai bisogna prendere in considerazione l’idea di intraprendere un ulteriore percorso formativo dopo la laurea.

Formazione specifica

Andiamo subito nel pratico e parliamo di competitività sul mercato del lavoro. Oggi per avere concrete chance di emergere occorre specializzarsi, avere una marcia in più rispetto agli altri con una formazione specifica e conoscenze dettagliate di un ambito professionale. E in più ci sono settori professionali che hanno una evoluzione costante e rapida che richiede ancor più conoscenza e abilità da parte del lavoratore.

La laurea, insomma, offre una formazione ampia delle materie che poi ci serviranno per lavorare, ma di base. E questo non basta più. Anche perché la tendenza, sia in Italia che all’estero, è anche quella a mischiare le materie e integrarle tra loro. Ecco perché serve un percorso che ci specializzi, che ci porti ad essere esperti di una materia o quantomeno che ci porti a maneggiare e ad essere a proprio agio con concetti, strumenti, studi e dati di un settore specifico. In poche parole che ci permetta di essere immediatamente produttivi per un’azienda in una materia ben determinata.

Teoria e pratica

Se, spesso, l’università è solo un gettarsi sui libri e acquisire conoscenze teoriche di una materia, un Master permette di confrontarsi con essa anche a livello pratico. Nei Master, infatti, si continua a studiare ovviamente ma si unisce la formazione sui testi e la didattica all’operatività, andando a comprendere come tutte quelle cose che abbiamo studiato e conosciuto a livello teorico si applicano alla realtà.

Una tendenza che anche il Ministero del Lavoro ha ben compreso e sostiene con programmi dedicati. Perché quando si studiano sui libri e si immaginano le loro applicazioni tutto va bene ma quando si devono mettere in atto atti e azioni per ottenere un risultato vero, che abbia un senso nel mondo reale, è lì che sorgono i problemi perché intervengono una serie di variabili e di ostacoli che la teoria considera solo a livello probabilistico.

Maggiori probabilità di trovare un lavoro

Lo abbiamo praticamente detto in fase di introduzione ma è bene ribadirlo. Quando iniziamo a cercare lavoro e vediamo le offerte delle aziende troviamo spesso un requisito necessario: “pregressa esperienza”. E allora i master sono il nostro lasciapassare per il mondo del lavoro permettendoci di accedere in maniera diretta all’interno di un’azienda e fare esperienza. Sono settimane o mesi di tirocinio, dove ci si deve fare le ossa e orientarsi all’interno di un universo tutto nuovo. Ma è proprio questa l’esperienza.

Valorizza il curriculum

Restiamo sempre alle richieste delle aziende. In sede di colloqui c’è un altro punto dolente per chi è appena entrato nel mondo del lavoro: l’elenco delle conoscenze e delle esperienze all’interno del curriculum vitae. Quando si inizia a lavorare è ovvio che questo sia un po’ scarno e da riempire. Ed ecco allora che un Master aggiunga all’elenco nuove competenze, nuove skills e un bagaglio culturale ed esperienziale da portare nel mondo del lavoro.

Networking con i professionisti del settore

Spesso nei Master, specialmente quelli universitari, che hanno un valore aggiunto notevole rispetto a tanti del settore privato, è possibile confrontarsi con professionisti del settore. Come accade nei Master di Unicusano ad esempio, i docenti dei corsi sono esperti di una materia con una lunga storia alle spalle all’interno di grandi aziende e realtà di successo, cosa che permette loro non solo di poter insegnare a livello didattico una serie di nozioni e tecniche del lavoro, ma anche di mettere a disposizione dei giovani esempi ed esperienze del mondo reale vissute in contesti di alto livello.

Loro possono raccontare le vere dinamiche del mondo del lavoro, scambiare informazioni e dissipare i dubbi dei ragazzi e delle ragazze, interagire con essi per essere vere guide in un mondo che spesso lascia da soli all’interno della giungla delle professioni.

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